Ammyy admin e Os X attraverso Wine

Da un po’ di tempo preferisco assistere i miei clienti con ammyy admin piuttosto che con Teamviewer, per il semplice fatto che, ad oggi, la durata della sessione free non è limitata a 2 minuti come in quest’ultimo. Il mio piccolo problema nasce dal fatto che nella mia LAN prevalgono elaboratori Apple. Benché tutti dotati di Virtual Box, talvolta è noioso attendere l’avvio della macchina virtuale windows solo con lo scopo di lanciare una sessione di Ammyy: sotto questo punto di vista era più comodo Teamviewer in quanto era stata sviluppata una versione nativa OsX. Nonostante approfondite ricerche, non sono mai riuscito a trovare una versione OsX di Ammyy. Oggi, per scherzo mi sono detto: “ma possibile che nessuno l’abbia mai provato a compilare con WineBottler?”. Detto-fatto. Ecco le schermate.

Wine Bottler in azione

a fine “compilazione” Ammyy_admin.app

Ora lo proviamo nella realtà, solo un piccolo errore cui basta rispondere OK

Un piccolo warning

Tutto sommato pare ben funzionare!!

Eccolo in azione

Nota: la versione 3 di Ammyy non ha invece voluto saperne di funzionare!! Se qualcuno sa…

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Terminare un processo con Terminal

A volte, ammetto rarissimamente rispetto ai sistemi Win, capita che qualche applicativo si blocchi e, nemmeno grazie alla utility Forza Chiusura Applicazioni (attivabile con Cmd+Option+Esc) sia possibile terminarla.

Applicazione The Unarchive bloccata


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There is no editor available (Visual Studio 2008)…

… oibò, una finestra da “quasi panico” nel mio Visual Studio, ha inaugurato la prima apertura dell’ambiente di sviluppo la prima volta in questo 2011.

There is no editor available

There is no editor available

A dire il vero, avevo aperto un progetto, e durante l’apertura, VS aveva boffonchiato qualcosa, a cui incautamente avevo risposto affermativamente. Troppo tardi, ogni form che tentavo di aprire nell’editor visuale, rispondeva come sopra. Tutto ok per la finestra del codice, ma non basta!!

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Installare MySql 5.1.50 su Os X Leopard (PPC)

25 Settembre 2010 Nessun commento

Recentemente ho subìto i danni di un fulmine che hanno compromesso un vecchio G4 con tiger: l’alimentatore se n’è andato, e come vuole la tradizione Apple, non è un alimentatore qualunque bensì un particolare alimentatore AcBel creato appositamente per il Quicksilver che deve erogare 28V su un paio di pin per alimentare il monitor ADC.
Ergo, benchè si tratti di oggetti di 8-9 anni fa, il prezzo sale ed in questo caso oscilla (comprese le spese di spedizione) tra gli 80 ed i 120 euro. Non essendo poi così certo che la scheda madre stessa fosse sana, ho preferito non azzardare e ho aquistato per una modica cifra un Mac Pro Dual 2.0 (PowerPc, uno degli ultimi prima dell’avvento di Intel). Unico (forse) payload: non si può installare Snow Leopard (ecco perchè è sceso tanto il prezzo di macchine così perfette), ma bisogna “accontentarsi” di Leopard 10.5.x.

MySql sul G5

MySql sul G5


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Il decennium bug del javascript

8 Giugno 2010 4 commenti

Da un po’ di tempo, come solitamente faccio, avevo dato poca importanza ad un avviso di questo tipo (vedi immagine) su parecchi siti (di non vitale importanza) realizzati in Flash nel passato.

Already have Flash Player? Click here if you have Flash Player 6 installed.

Already have Flash Player? Click here if you have Flash Player 6 installed.

Che so… sarà Safari? Mi dicevo… e continuavo a dare poca importanza… Però strano, ho sempre aggiornato il Flash Player… Apro Mozilla, idem. Solo IE su WinSozz non sembrava risentire del problema (normale: è un browser anomalo). Bene: è ora di affrontare il problema alla radice…

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OsX password reset… tutto qui?

Dovendo spianare un MacBook usato, per installare BootCamp (Snow Leopard e Win7 Ultimate) mi sono trovato di fronte al fatto che già c’era Boot Camp (Snow Leopard e WinXP Sp3). Tuttavia mi era sconosciuta la password dell’utente di OsX.

Nell’ottica di almeno vedere qual’era lo stato della partizione OsX, mi sono detto… perchè non provo a “resettare” ?

Mai stato così facile:

– Mela+S mentre avvio la macchina in modo da effettuale il boot in Single Mode
– Attendo un attimo e premo ENTER per avere la shell
– digito /sbin/fsck -fy
– digito /sbin/mount -uw /
– digito launchctl load /System/Library/LaunchDaemons/com.apple.DirectoryServices.plist
– digito dscl . -passwd /Users/username password

dove username= la username vista dal login
password= la nuova password desiderata

Vengo invitato a riavviare (esco dalla shell con exit e riavvio).

Premo Option(ALT) in quanto c’è BootCamp, scelgo la partizione OsX e quasi stupito accedo inserendo la mia nuova password. Unico piccolo problema che noto, il portachiavi per alcune cose è legato alla vecchia password, decido di ricostruirlo da zero e il gioco è fatto.

Wonderful! Grande sicurezza!!

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Meglio tardi che mai: chrome per osx e linux

Non è ancora ufficiale, tant’è che ho trovato questo link dopo aver googlato un po’. Nemmeno sulla pagina ufficiale di Google Chrome è riportata la URL.

http://www.google.com/chrome/intl/en/eula_dev.html?dl=mac

Benché sia una beta, devo dire che funziona benissimo, e noi utenti della Mela (ma anche quelli del Pinguino) lo aspettavamo da molto…

Io più che altro per consultare in modo rapidissimo la mia casella di gmail. Non che disdegni Firefox o Safari, ma la tecnologia chrome applicata alla Google-Apps è un binomio irrinunciabile.

Attenzione: solo per architettura Intel. Sul vecchio ma affidabile G4 di Flavia non va, porella!

Ecco uno screenshot:

Una finestra di Google Chrome per Osx

Una finestra di Google Chrome per Osx

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Sips: un comando semplice semplice

Non sono mai stato un maniaco delle anteprime nei sistemi operativi, tant’è che in ambiente windows ho sempre configurato explorer.exe (Esplora Risorse, tanto per intenderci) al minimo dello sforzo, massimo della velocità (cioè Visualizza-Dettagli di default).

Tuttavia da quando nella mia piccola LAN hanno iniziato a coesistere vari sistemi operativi (XP/OSX Tiger e Leopard/Ubuntu), le immagini “di famiglia” sono finite su un disco esterno (formattato ahimé FAT32, unica possibilità per garantire lettura e scrittura ai suddetti s.o.).

Maniaco come sono, ovviamente consultando le immagini mi diletto a cancellare il files Thumbs.db quando guardo con Apple e a cancellare .Ds_Store e .<nomeimmagine> quando vedo con Windows.

Morale della favola, per la mia mania delle pulizie, mi trovo sempre a non avere più le miniature delle immagini le poche volte che lo voglio fare con Finder ma soprattutto con Path Finder, un Finder molto evoluto che potete acquistare per poche decine di dollari da Cocoatech.

sips1

E quindi ?

Semplice: apro il cruscotto inferiore di Path Finder (o se non ho Path Finder apro il terminale e mi porto nella cartella in questione) e digito:
sips -i *.JPG
che potrebbe anche essere in alcuni casi
sips -i *.jpg (ricordiamo che Unix è case sensitive…)
Magia: si sono rigenerate le miniature dei peschi.
SIPS, grazie.

sips2

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Un Apple Time Capsule da 20 euro o giu’ di li’

Da tempo uso un HDD esterno da 2,5 pollici usb per mettere al sicuro le idiozie che produco col mio macbook pro…

Ovviamente uso il migliore programma di backup incrementale (ne ho provati parecchi su Windows e Linux ma questo è il meglio): Time Machine

Tuttavia Time Machine ha un neo, ovvero consente il backup solo su periferiche usb o firewire collegati alla macchina oppure su Time Capsule (un particolare Lan disk confezionato da Apple alla “modica” cifra di 250 eurozzi)

Data la mia proverbiale parsimoniosità, ho aperto il terminale e mi sono dato un po’ da fare per decimare il costo del mio personale Time Capsule.

Sulla mia scrivania campeggiava un BOX LAN azzurro di chiara marca orientale pagato al massimo 20 euro un po’ di tempo fa… mi avanzava inoltre un 200GB IDE… questi gli ingredienti finanziari, se cosi’ possiamo dire, della ricetta.

Il resto sono poche linee di unix dentro la shell di Leopard, che riporto per qualche taccagno apple-ista come il sottoscritto (“MacBookPro1:~ simonegaliano$” è ovviamente il prompt, non sto a levarlo, come si sa sono pigro)

1. Insegnare a Time Machine a “fidarsi dei dishi di rete”
MacBookPro1:~ simonegaliano$ defaults write com.apple.systempreferences TMShowUnsupportedNetworkVolumes 1

2. Carpire il mac-address della scheda di rete del mio MBPro
MacBookPro1:~ simonegaliano$ ifconfig en0 | grep ether
ether 00:1b:63:ac:be:58

3. Mi sposto in una posizione comoda..
MacBookPro1:~ simonegaliano$ cd desktop

4. Ivi creo una disco virtuale con hdiutil (size: ragionate su cio’ che vi basta, volname: fate vobis, invece backup-1 è il nome del disco di rete visto dalla cartella /Volumes del terminale, infine 001b63acbe58 è il mac-address senza i 2 punti)
MacBookPro1:desktop simonegaliano$ hdiutil create -size 60g -fs HFS+J -volname “TimeMachine Mac” backup-1_001b63acbe58.sparsebundle
created: /Users/simonegaliano/Desktop/backup-1_001b63acbe58.sparsebundle

5. C’est fini: (o quasi) prendo il file backup-1_001b63acbe58.sparsebundle dalla scrivania, lo schiaffo nella condivisione del disco di rete.

6. Apro Time Machine, gli dico di usare “quel disco là” come disco di backup

Ho risparmiato 230 euro, anzi di più perchè tra poco metto su ebay il vecchio 120GB 2,5 esterno usb… qualcosa ne caverò, no?

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Firefox ha sonno ?

Il mio browser preferito, imbottito dai plugin ed estensioni che gli installo con una certa frequenza, aveva raggiunto lentezze di prima apertura inverosimili sia su piattaforme osx (leopard e tiger), sia su xp.

firefast
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